Intervista all’artista dj ALESSIO FINAZZI
Spesso mi pongo domande, ho diverse curiosità, alcune sono solo abbagli momentanei, spesso dispersioni fugaci, viaggi pindarici nei meandri della mia mente contorta – ad esempio: come fanno i sordi a sentire la sveglia? – alle quali non cerco neanche risposte.
Ci sono questioni invece che mi scavano e mi frullano, come ad esempio il mondo del Rap e Hip Hop. Sono proprio le “cose” che conosco di meno ad intrigarmi di più e di questo mondo non ne sapevo nulla, così sulle ali dell’entusiasmo e sfruttando il mio “essere giornalista” ho deciso di andare dritta alla fonte, niente ricerche su internet, volevo un volto da guardare e una vibrazione da sentire: Alessio Finazzi ha risposto alle mie domande.
Alessio, in arte Fizzy, è un vero artista, un animale raro – un Pokemon Leggendario! – è gentile e umile, qualità al giorno d’oggi pressoché estinte nell’essere umano ma non solo, Alessio ha talento e si muove silenzioso in un mondo rumoroso, collerico, forte, lasciando un segno. Ora, sviolinate a parte – ma chi lo conosce sa che è tutto vero! – iniziamo con le domande.
Direi di partire dalla musica: prendici per mano e attiraci nel tuo mondo.
Come ci si innamora della musica fino a diventare un dj?
L’Hip hop è un movimento culturale rappresentato da più discipline: c’è una parte musicale (dj e canto), ballo (break dance), disegno (writing) e beatbox.
Mi sono avvicinato a questa musica da ragazzino, inizialmente come ascoltatore e poi cercando di imitare gli artisti ma non me la sentivo di mettermi in gioco con la voce così mi sono subito orientato sul dj.
Avevo circa 13/14 anni, era il 2005/2006, anni in cui nel panorama musicale italiano sono comparsi Fabri Fibra e Mondo Marcio. Sono partito da lì per poi approfondire questo mondo andando indietro nel tempo fino agli anni Novanta; ricercavo qualcosa di nuovo, quello che non passavano le radio, cercavo di tutto, vecchio e nuovo.
Poi con un gruppo di amici e quattro spiccioli in tasca abbiamo iniziato piano piano a recuperare attrezzature low cost, usavamo il microfono della PlayStation e tutto ciò che avevamo a portata di mano poi con qualche soldo racimolato qua e là abbiamo comprato la prima consolle, era piccolissima e infine un giradischi.. mi ha sempre affascinato il mondo del vinile.
Tutti vogliono fare i dj ma pochi usano i vinili… all’inizio per me è stato difficilissimo perchè nessuno mi ha insegnato come farlo, ho dovuto imparare da solo in un’epoca, tra l’altro, dove non era ancora così diffuso e internet non era ovunque, come oggi.. probabilmente ci ho messo il doppio del tempo di quanto impiegherei oggi.
Adesso è tutto più semplice, trovi corsi online, gruppi e community Facebook dove confrontarti, se metti un hashtag su Instagram puoi trovare ogni cosa, guardare video su youtube.. insomma un mondo infinito.
A che punto siamo oggi?
Adesso la tecnologia si è evoluta, ovviamente; continuo a suonare coi vinili ma con il sistema di TIME CODE: tramite una scheda audio del computer posso mandare qualsiasi musica direttamente sul vinile, è una tecnologia decisamente più economica rispetto all’acquisto dei vinili e ti permette di suonare e adattarti a qualsiasi genere musicale (IO così: WHAAAAAT?!).
In Italia i vinili costano parecchio, negli ultimi anni sono tornati di moda e se ne trovano di più ma l’hip hop è un genere principalmente di oltreoceano, Stati Uniti, dove sicuramente la scelta è più ampia e di conseguenza più economica. In Italia non si trovano tanti vinili di rap quanti di jazz o blues, generi musicali nati sul vinile.
Londra è un ottimo acquario dove pescare, costano poco e ce ne sono tantissimi, ne ho acquistati diversi lì. Oggi, essendo di moda, quando esce un singolo lo si trova sia su cd che su vinile ma non è usanza da molto tempo, per questo tracce più vecchie non si trovano, non in Italia.
Molti dei miei vinili li ho acquistati nei viaggi che ho fatto, adoro viaggiare.. in Italia invece li cerco spesso nei mercatini dell’usato o nelle fiere, altrimenti occorre andare a Milano o Torino per avere un’ampia scelta.
Come è nato Fizzy?
La cosa emozionante di iniziare a fare musica è mettersi in gioco con le prime canzoni, farsi conoscere facendo sentire i tuoi pezzi ma abbiamo trovato una lacuna di posti che potessero accogliere questo genere così abbiamo deciso di crearci il nostro giro, il nostro pubblico, la nostra nicchia: abbiamo proposto dj set ai locali della zona creando i nostri eventi.
La cosa ha preso piede e ci siamo creati la nostra fetta di mercato; nel 2009 abbiamo iniziato a creare eventi con ospiti di rilievo, anche per riuscire a portare più gente e crearci dei contatti importanti con artisti di rilievo: Colle der Fomento, Kaos One, Primo Brown e tanti altri.
Dopo questi eventi sono rimasto in contatto con alcuni degli artisti, scoprendo sempre più nel profondo questo mondo: l’hip hop è un genere molto underground per questo, specialmente all’inizio, in alcuni casi le agenzie non sembravano così fondamentali come per gli artisti più commerciali ma negli ultimi anni anche questo genere è esploso e con esso l’esigenza di una figura che facesse da spartiacque tra la richiesta e l’offerta ossia tra gli artisti e gli eventi, è così che mi sono avvicinato al mondo del booking agent, che è ciò che faccio ancora oggi.
In pratica gestisco le telefonate e le richieste di chi desidera collaborare con gli artisti, loro contattano me e io comunico con loro seguendo poi anche tutta la logistica ed evitando di caricare l’artista di stress ed eventi contingenti così che si possa concentrare solo sul lavoro, divento un po’ il loro punti di riferimento per ogni esigenza, a volte capita che faccio anche da dj ad eventi di artisti che seguo.
Non saprei come definirmi,
non c’è uno standard, in realtà mi verrebbe da dire che sono le situazioni che definiscono il mio essere, sono un dj, un organizzatore… Negli anni ho avuto modo di accompagnare live Murubutu, Primo Brown, Rak, Sace, Kento, Mattak, Kiave, Hector Dalai, Lord Madness e tantissimi altri emergenti.
Ecco invece, alcune delle date in cui ha suonato come dj spalla all’Artista principale:
Salmo a Novara e Borgomanero con la Bad Family Shocca
Clementino a Londra
Dope Dod al Phenomenon
Club Dogo a Verbania – con la Bad Family Shocca
Good Old Boys a Lecco
Noyz Narcos a Pallanzeno
Quanto conta il luogo in cui si è nati?
Un luogo piccolo e chiuso decisamente ti limita, è ovvio: qui in Ossola, semplicemente per questione di numeri e spazio, non è possibile organizzare troppi eventi perchè i paesi e i luoghi dove esibirsi alla fine sono sempre quelli e comunque viaggiare e suonare in posti diversi ha sempre il suo fascino.
Non è verosimile credere che un artista possa crescere rimanendo sempre e solo nello stesso posto, specialmente se piccolo.
Tu sei anche parte del processo creativo di ASSOCIAZIONE KARMA..
Sono uno dei fondatori dell’associazione, nata nell’estate del 2019. Avevo in mente da diverso tempo di organizzare la silent disco.. così una sera, tornando da un concerto a Milano e chiacchierando con Carlo, attuale presidente dell’associazione e qualche amico è cresciuta sempre più in noi la voglia e l’esigenza di organizzare qualcosa nel nostro territorio.
Abbiamo capito che per poter fare le cose fatte bene e legalmente avremmo dovuto costituire un’associazione e così è stato. L’idea di base era, ed è tutt’oggi, valorizzare il nostro territorio, le attività locali e i commercianti.